Autore: Prof. Francesco Fattirolli

In quest’ambito gli esami di controllo a scopo preventivo sono da ritenere utili solo in presenza di fattori di rischio o in caso di sintomi sospetti

Negli ultimi anni in Medicina viene data sempre più importanza all’appropriatezza nella richiesta di esami, che risponde a molteplici esigenze: da un punto di vista scientifico, per la necessità di identificare le indagini realmente utili nel percorso diagnostico e terapeutico; in sanità pubblica, per l’esigenza del contenimento della spesa sanitaria; in ambiente privato e nelle assicurazioni, per la necessità di rimborsare prestazioni che siano effettivamente efficaci, e per la sicurezza dell’utente, al fine di evitare l’esecuzione di indagini che comportino un rischio biologico, specie se ripetute nel corso della vita.

Evitare esami inappropriati

Negli Stati Uniti si è formato un movimento chiamato “Choosing Wisely” che ha identificato per ogni specialità medica 5 test che possono essere inutili o addirittura dannosi. Sulla stessa linea, in Italia, la Slow Medicine ha promosso la campagna “Fare di più non significa fare meglio” e con l’aiuto di diverse Società scientifiche sono state identificate indagini inutili o potenzialmente dannose per gli utenti; anche l’ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) ha identificato test inutili e/o dannosi nell’ambito delle indagini più utilizzate nella diagnostica cardiovascolare per la prevenzione primaria e secondaria. All’eccessivo ricorso a procedure inappropriate concorrono molteplici fattori: l’ansia dei cittadini di conoscere con certezza il proprio stato di salute, mentre da parte dei Medici l’iperprescrizione deriva dalla prospettiva di evitare il rischio di una diagnosi mancata, oppure per dimostrare la propria cultura con l’indicazione delle indagini più sofisticate.

Quando fare i test

La prescrizione alle indagini diagnostiche per un soggetto adulto si basa sempre sulle seguenti indicazioni:  vi sono fattori di rischio cardiovascolare? Ci sono stati sintomi sospetti? È stato infatti dimostrato, ormai da molti anni, che il check-up periodico e non motivato da specifiche indicazioni risulta non solamente inutile ma anche potenzialmente pericoloso, in quanto può indurre “a cascata” altre indagini anche dannose e successive procedure terapeutiche non motivate e quindi con la possibilità di creare un danno biologico o per lo stato di salute del Paziente.
Nel soggetto adulto sano le indagini cardiovascolari devono quindi sempre essere prescritte dal Medico curante, sulla base di specifiche indicazioni: di seguito riportiamo alcune considerazioni sugli esami cardiovascolari più frequentemente prescritti.   


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