Ittero nel neonato, quale prevenzione?

Autore: Dott.ssa Sara El OkshaDott. Giuseppe Banderali

Questo disturbo, che si caratterizza per una colorazione gialla della pelle, può essere prevenuto tramite l’alimentazione precoce e la promozione dell’allattamento al seno 

Causato dall’incremento di bilirubina nel sangue, per Ittero si intende la colorazione gialla della pelle, della sclera (la parte bianca dell’occhio) e delle gengive. La bilirubina è una sostanza normalmente prodotta dall’organismo che deriva dal metabolismo dell’emoglobina contenuta nei globuli rossi. Un Ittero clinicamente visibile compare nei due terzi dei neonati nei primi giorni di vita; si tratta, nella maggior parte dei casi, di un evento benigno che non richiede alcun intervento ed è destinato a scomparire nell’arco di pochi giorni. La valutazione dell’Ittero cutaneo deve essere fatta osservando il neonato alla luce, vicino a una finestra. La colorazione giallastra si manifesta inizialmente al volto e alle sclere, per poi distribuirsi al tronco e agli arti.

Perché è così frequente nel neonato?

I neonati, nei primi giorni di vita, hanno un elevato numero di globuli rossi che, attraverso un normale processo, vengono rapidamente distrutti, con conseguente rilascio di molta bilirubina nel sangue. La bilirubina viene poi normalmente eliminata attraverso la bile, dopo essere stata metabolizzata dal fegato. Il neonato ha però un fegato ancora immaturo per cui l’organismo fatica ad eliminare questa sostanza, che si accumula nel sangue e, depositandosi, conferisce alla pelle il colorito giallo.

L’importanza dell’allattamento

Nei primissimi giorni di vita i neonati possono assumere poco latte a causa di un difficoltoso attacco al seno, una montata lattea tardiva o per una scarsa produzione di latte materno. L’insufficiente apporto nutrizionale o una condizione di disidratazione inducono una maggiore attività di un enzima (emeossidasi) responsabile dell’aumento di bilirubina. La migliore prevenzione dell’Ittero è dunque l’alimentazione precoce e la promozione dell’allattamento al seno. È necessario insegnare alle madri ad attaccare il neonato al seno già nei primi momenti di vita, durante il contatto pelle-pelle che avviene in sala parto. Le poppate al seno dovrebbero essere frequenti, almeno 8-10 volte al giorno, facendo pause non superiori alle quattro ore. Da sottolineare che aggiungere all’alimentazione del neonato acqua o liquidi zuccherati è sconsigliato poiché rischia di interferire con il normale buon inizio dell’allattamento al seno.

Ittero da latte materno

Caratterizzato da un aumento prolungato delle concentrazioni di bilirubina, che può durare anche fino al terzo mese, sembra dovuto all’azione di una proteina presente nel latte materno che favorisce il riassorbimento della bilirubina a livello dell’intestino.

Ittero patologico

Se l’Ittero compare nelle prime 24 ore di vita, ha valori di bilirubina elevati o incrementi rapidi, si prolunga oltre i 14 giorni di vita nel nato a termine e oltre i primi 21 giorni nel pretermine, si parla Ittero patologico. Può avere varie cause, tra cui incompatibilità di gruppo sanguigno tra madre e neonato, infezioni, aumento del volume e anomalie nella forma dei globuli rossi nel sangue, deficit enzimatici. Deve essere considerato patologico anche l’Ittero colestatico, causato da una riduzione o arresto del flusso biliare. È raro e la diagnosi non è semplice. Le cause più comuni nel primo mese di vita sono l’infiammazione delle vie biliari, l’Epatite neonatale e il deficit di un enzima prodotto dal fegato (alfa-1-antitripsina).


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