Andropausa e disturbi della sessualità maschile

Autore: Prof. Vincenzo Mirone

Nell’uomo adulto una carenza  di questo ormone può  provocare alcuni disequilibri  nella funzione sessuale 

Il testosterone è il principale ormone androgeno, prodotto dalle cellule dei testicoli, ed è il maggiore responsabile dell’armonica funzione sessuale e riproduttiva del maschio adulto. Non da meno, il testosterone contribuisce al benessere fisico generale dell’uomo adulto; è infatti appurato che livelli fisiologici di testosterone assicurano valori ottimali di colesterolo, inducendo una diminuzione del colesterolo totale e del colesterolo “cattivo” (LDL).
La riduzione dei livelli di testosterone circolanti nel maschio è invece responsabile dell’incremento del rischio di Malattia Coronarica, Obesità e di Insulino-Resistenza, mentre concentrazioni di testosterone nella norma possono produrre effetti benefici sul sistema cardiovascolare. Il testosterone agisce inoltre in maniera sinergica nell’aumentare l’efficacia dei farmaci attivi sull’erezione, ciò spiega il motivo per cui bassi livelli di testosterone possono attenuare la risposta terapeutica ai farmaci al momento disponibili. Viceversa è importante sottolineare come l’attività sessuale possa determinare un aumento del testosterone, al contrario l’inattività porterebbe ad un effetto “sedativo” sulla vita sessuale.

Andropausa oggi

Nel maschio adulto, la produzione di testosterone da parte dei testicoli diminuisce in modo progressivo nell’ambito del lento processo di invecchiamento; più precisamente, già dopo il quarantesimo anno di età, si può valutare una diminuzione di almeno l’1% all’anno. Fino ai primi anni del 2000, pur nella consapevolezza della possibile esistenza di una Sindrome “andropausale”, sussistevano numerosi ostacoli nella valutazione clinica e nella classificazione sistemica della malattia, dovuti principalmente ai limiti delle scarse conoscenze epidemiologiche, alla non ben codificata definizione della sintomatologia, ai valori critici diagnostici ed infine all’indisponibilità di una terapia efficace. Oggi il termine “Andropausa” è del tutto superato, poiché sono stati recentemente coniati prima il termine PADAM (Sindrome da Parziale Carenza Androgenica nell’uomo che invecchia) e poi nel 2004, il termine LOH (Late Onset Hypogonadism, ovvero Ipogonadismo ad Insorgenza Tardiva). 

Ipogonadismo ad Insorgenza Tardiva

La Società Internazionale per lo Studio dell’Invecchiamento Maschile (ISSAM) definisce la Sindrome da Deficit Androgenico come: “Una sindrome bio-umorale associata all’invecchiamento e caratterizzata da una riduzione nei livelli di androgeni plasmatici con o senza diminuzione della sensibilità tissutale agli androgeni; come tale essa può comportare una significativa alterazione della qualità della vita e compromettere la funzionalità di numerosi apparati”. Tali elementi, caratterizzanti la Sindrome da Deficit Androgenico, rientrano  appieno nella più precisa definizione di Ipogonadismo ad Insorgenza Tardiva, che indica “una sindrome clinica e biochimica associata all’invecchiamento e caratterizzata da una riduzione dei livelli ormoni androgeni nel sangue, con o senza una riduzione della sensibilità recettoriale agli androgeni. Tale sindrome porta, nella quasi totalità dei casi, a significative alterazioni della qualità della vita e ad effetti indesiderati sulla funzionalità di diversi organi e apparati con particolare frequenza quelli che contribuiscono ad una piena funzione sessuale”.
Con tale definizione, viene evidenziato come l’Ipogonadismo ad Insorgenza Tardiva sia caratterizzato sia da aspetti clinici (sintomi) che da aspetti biochimici (valori ormonali alterati).


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